Al tempo che passa
Fresca cade la pioggia dalle nubi plumbee; voci,
vibrazioni umane smettono di ascendere al cielo!
Del calesse non s’ode più lo stridulo clamore,
né della giovin contadina s’innalza più in alto il canto,
il canto gioioso del suo agreste idillio!
Dal campanile della pieve, d’un cupo acuto,
si disperde tra la brezza il tempo,
simile al respiro d’una vita lontana dalla luce!
Beccano due passeri solitari sui cristalli
velati di bruma!
*
(Pieve Romanica di S. Vittorino-Rapolano Terme-Siena)
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Todos los derechos pertenecen a su autor. Ha sido publicado en e-Stories.org a solicitud de Mauro Montacchiesi.
Publicado en e-Stories.org el 11.03.2010.
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